Francesco Cito
Matrimoni Napoletani
Sede: Palazzo Guinigi, Via Guinigi, 29
Giorni e orari di apertura:
lunedì – giovedi dalle 15:00 alle 19:00
venerdì – domenica dalle 10:00 alle 19:00
Era il 19 settembre, a Napoli ricorreva la festa di San Gennaro, ed io ero impegnato a realizzare una storia sui bambini di strada per il settimanale Epoca. Dal finestrino del taxi intravedo una scena da set cinematografico. Una cerchia di operatori dell’immagine, il fotografo di cerimonia, i suoi assistenti e un video operatore. La coppia di sposi impettiti e il loro seguito di amici e parenti, apparivano come marionette tra uno scatto fotografico e l’altro. Geniale pensai. Osservavo la scena ammirato. Geniale nel saper vendere nel giorno più bello, tutta l’illusione della celebrità. Quale sposa non vorrebbe imitare Lady Diana nel giorno della celebrazione del suo matrimonio da fiaba? Uno sguardo d’intesa con il fotografo, il quale mi concede il suo benestare a che io divenga parte integrante sulla scena. Il Castello, non accessibile al pubblico, era stato base militare fino a poco tempo addietro. Una piccola ricompensa e il custode lasciava transitare gli sposi e il loro seguito. A Napoli non ci si sposa di domenica, lo vieta la curia. “Verrebbe a mancare il tempo per le funzioni religiose.” mi informa l’autista. Scopro così che nella città di “Matrimonio all’Italiana”, tratto dal famoso dramma di Eduardo De Filippo “Filumena Marturano”, ci si sposa tutti i giorni della settimana, per categorie lavorative. Il lunedì barbieri e parrucchieri, essendo il loro giorno di serrata. Il mercoledì macellai, poi i generi alimentari a riposo. Il sabato gli impiegati e la classe operaia. Tutti i giorni della settimana coloro che non hanno attività dichiarata, camorristi compresi. Ci sono inoltre i giorni di festa laica, come il 25 aprile o il 1° maggio, il 2 giugno etc. in cui si sposano tutte le categorie. Avendo chiare le dinamiche cerimoniali, consideravo che poteva essere una storia da raccontare, una storia per immagini, una storia dove va in scena il teatro napoletano, una storia in cui attraverso l’abito nuziale raccontare le realtà sociali di una città stratificata su sé stessa, durante i suoi duemila e novecento anni di Storia. Una città fondata ancor prima che si tracciasse il solco di Roma.
BIOGRAFIA
Francesco Cito è nato a Napoli il 5 maggio 1949. Si trasferisce a Londra nel 1972 per dedicarsi alla fotografia. Nel 1980, è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l’Afghanistan occupato dall’Armata Rossa. Seguirà gli eventi fino al 1989 inviato dal Venerdì di Repubblica. Nel 1982 – 83, realizza a Napoli un reportage sulla camorra, pubblicato dalle maggiori testate giornalistiche, nazionali ed estere. Nel 1978 per The Sunday Times magazine aveva realizzato un reportage sul contrabbando di sigarette dall’interno dell’organizzazione contrabbandiera. Seguirà le varie fasi della guerra civile libanese, dal 1983 fino al 1989. Dal 1984 si dedica alle condizioni del popolo palestinese all’interno dei territori occupati della West Bank (Cisgiordania) e la Striscia di Gaza. Nel 1994 realizza per il settimanale tedesco Stern un reportage sui coloni israeliani oltranzisti, e nell’aprile 2002, è testimone all’assedio israeliano alle città palestinesi, e alle distruzioni del campo profughi di Jenin. Nel 1995 il World Press Photo gli conferisce il premio per il “Neapolitan Wedding story “. In Italia si occupa spesso di casi di mafia, ma anche di eventi come il Palio di Siena che gli varrà il primo premio al World Press Photo 1996 ed altri rilevanti aspetti della società contemporanea.
Dal 1997 l’obiettivo è puntato sulla Sardegna fuori dagli itinerari turistici, già in parte racchiuso in un foto-libro. Nel 2007 è invitato dal Governatorato di Sakhalin (Russia) per documentare le attività produttive, a seguito della scoperta di ingenti giacimenti petroliferi. Lavoro divenuto una mostra e un foto libro editato in Russia. Ancora nel 2007 realizza il reportage “Una Calda Estate a Corigliano” su incarico dell’Ass. Corigliano Calabro Fotografia. Nel corso della sua carriera ha vinto numerosi premi e ha collaborato e pubblicato sulle maggiori riviste nazionali e straniere.